– di Claudia Porrello-
Si scaldano i motori per la trentesima edizione del Festival del Cinema Ritrovato di Bologna in programma dal 25 giugno al 2 luglio con più di 400 film che trasporteranno un pubblico sempre più internazionale nel mondo del cinema dell’Ottocento e del Novecento. Una ricca selezione di film europei, latino-americani, statunitensi, asiatici e africani saranno presentati in cinque sale della città, nella magia raccolta di Piazzetta Pasolini e nel suggestivo contesto della bellissima Piazza Maggiore. La rinomata rassegna cinematografica, organizzata da sempre dalla Cineteca di Bologna che la inaugurò nel 1986, si dedica sempre più alla riscoperta di film rari, poco conosciuti o considerati perduti, provenienti dagli archivi storici delle cineteche di vari paesi, con una particolare attenzione alla produzione cinematografica delle origini.
Per questo anniversario speciale, la manifestazione propone un cartellone fittissimo, diviso in una ventina di sezioni e concepito come una macchina del tempo che ritornerà al 1896, l’anno in cui il cinematografo iniziò a cambiare il mondo: in occasione dei 120 anni dall’invenzione dei fratelli Lumière, il Cinema Ritrovato presenterà una selezione della ‘Stagione Lumière 1896’ in collaborazione con l’Institut Lumière di Lione. Sabato 25 sarà Charlie Chaplin a inaugurare questa edizione in Piazza Maggiore, con la proiezione di Tempi Moderni per celebrare gli 80 anni di questo capolavoro indiscusso del cinema muto accompagnato dal vivo dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
Altri nomi che svettano all’interno del programma sono quelli di Marlon Brando e Buster Keaton (divo indiscusso del cinema muto classico a cui è dedicato il manifesto di questa edizione del festival. Della retrospettiva dedicata a Brando segnaliamo, oltre ai più noti Un tram che si chiama desiderio (1951) e Il Padrino (1972), il nuovo restauro – voluto da Martin Scorsese e Steven Spielberg – del suo unico film da regista, il western anti-leoniano One-Eyed Jacks, diretto e interpretato dall’attore-mito americano nel 1961. Due invece i nuovi restauri in programmazione nell’ambito del “Progetto Keaton”: la commedia indipendente The High Sign (Tiro a segno, 1921) ) e Cops (Poliziotti, 1922), uno dei cortometraggi più iconici e brillanti dell’attore.
Al regista e sceneggiatore francese Jacques Becker è dedicata una delle retrospettive più attese del festival: dei suoi film di maggiore successo Casco d’oro (1952) dove descrive con rigore e poesia i bassifondi parigini e il noir Grisbì (1954). Tra gli altri autori omaggiati anche il nostro Mario Soldati, scrittore geniale e multiforme, una delle figure più vulcaniche del Novecento italiano: tra le sue pellicole in programma ci sarà la sua personale versione del Neorealismo Fuga in Francia (1948) e La Provinciale (1953), famoso per la sorprendente modernità. E ancora spicca la sezione “Cento anni fa”, con proiezioni dirette dai grandi nomi del 1916, come i film russi zaristi nei nuovi restauri di Bauer e Protazanov, l’americano Intolerance di David Wark Griffith, e altre pellicole firmate Borzage, Genina, Rodolfi e Perret. L’ultima sera del Cinema Ritrovato, il 2 luglio, è invece affidata a Fat City (Città amara, 1972) con Jeff Bridges e Stacy Keach e diretto da John Houston, maestro del cinema hollywoodiano degli anni d’oro.
Spazio anche ai documentari con personaggi che ne hanno fatto la storia: da un autore visionario come Nicolas Roeg a, direttamente dal Festival di Cannes, il viaggio nel cinema francese firmato da un regista cinéphile come Bertrand Tavernier. Infine, da segnalare, l’interessante sezione dedicata al cinema a colori in Giappone dalla fine degli anni Cinquanta, e quella sul Kinemacolor e il Technicolor, che porterà sul grande schermo alcune delle pellicole che subirono i primi esperimenti di colorazione nei primi decenni del ‘900.
Il programma completo del Cinema Ritrovato di Bologna, dal 25 giugno al 2 luglio può essere consultato quì e scaricato in pdf da questo link.