– di Michele Lai-
Inaugurando questa rubrica l’avvocato Michele Lai mette il dito sulla piaga e punta l’indice sulle modalità di elargizione ministeriale dei finanziamenti per lo spettacolo dal vivo. Volendo creare un vero e proprio osservatorio, che coinvolga tutti i soggetti coinvolti.
Questa rubrica inaugura parlando di Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS). I nuovi criteri per l’assegnazione dei finanziamenti ministeriali ai comparti artistici hanno suscitato un terremoto. Noi ci proponiamo di creare un osservatorio aggiornato della vicenda, per verificare se sono state realmente garantite l’imparzialità e trasparenza evocate nel D.M. del 1 luglio 2014.
In specifico, la nostra attenzione si appunterà sul comparto musicale, ma è auspicato che il dibattito veda interessati e partecipi anche artisti e operatori che lavorano negli altri settori dello spettacolo dal vivo, come teatro e danza.
Nel D. M. del 1 luglio 2014 la Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo, che gestisce l’assegnazione e l’erogazione dei contributi FUS, aveva introdotto nuovi criteri di attribuzione. Si è trattato di una vera e propria rivoluzione e, per taluni aspetti, pure di un rebus in sede di compilazione delle domande di finanziamento (il cui termine è scaduto lo scorso 31 gennaio 2015).
La prima novità introdotta è stato l’ambito temporale di validità della domanda che, come già era accaduto in passato, è stato riportato alla triennalità; ciò è significato che i soggetti richiedenti hanno dovuto allegare alla domanda di contributo un progetto artistico e relativi budget per i successivi tre anni (2015-2017). Con una programmazione specifica e dettagliata per il primo anno e una più generale e di massima per le annualità successive (da specificare poi anno per anno in sede di conferma e rendicontazione).
La triennalità a mio parere costituisce un criterio opportuno ed efficace. Consente ai soggetti richiedenti di gestire virtuosamente le risorse pubbliche, ottimizzando la programmazione artistica e permettendo di riporre il giusto affidamento nella continuità, almeno triennale, della erogazione delle sovvenzioni FUS.
Ma, se la triennalità era un criterio auspicato (e già sperimentato) anche dagli operatori, il decreto ha previsto ulteriori criteri che rappresentano (questi sì’) una novità assoluta nel sistema della Legge n. 163/1985 istitutiva del FUS.
Mi riferisco ai criteri cosiddetti automatici, che affidano a complessi algoritmi la valutazione dei dati che ciascun soggetto è stato tenuto ad inserire nella propria domanda. Ad esempio: il numero di “sale” utilizzate, il numero di biglietti venduti, o ancora il numero di giornate lavorative in cui è stato impiegato il personale artistico.
I criteri “automatici” di selezione hanno riguardato il 70% del contributo assegnato, mentre soltanto il 30% è stato rimesso alla valutazione discrezionale delle commissioni tecniche (di nuova composizione), cui è stato affidato il compito di attribuire a ciascun progetto artistico un punteggio fino a 30 punti sulla qualità. Citiamo testualmente: “ Si tratta di una rivoluzione del sistema, che allineerà il contributo con il valore creato da ciascun operatore, ridisegnando il sistema delle contribuzioni”.
Dunque la volontà del ministero era quella di introdurre un meccanismo di assegnazione dei contributi FUS prevalentemente automatico, con una quota minoritaria riservata alla valutazione discrezionale delle commissioni tecniche, a cui comunque non avrebbe partecipato il Direttore Generale Salvatore Nastasi, così da preservarne la imparzialità di giudizio. I nuovi criteri, evidentemente rivoluzionari rispetto al precedente sistema, avrebbero dovuto garantire la trasparenza, l’imparzialità, il rispetto della qualità e l’efficacia nella assegnazione dei contributi FUS, superando le zone grigie ed i particolarismi che avevano spesso inquinato la contribuzione FUS degli scorsi anni.
Per le attività di programmazione concertistica i risultati sono i seguenti:
Denominazione Contributo 2014 Contributo 2015
- Fond. Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi Milano 200.000,00 1.003.798,00
- Accademia Filarmonica Romana Roma 700.000,00 646.930,00
- Associazione Serate Musicali Milano 650.000,00 563.496,00
- Istituzione Universitaria dei Concerti Roma 510.000,00 511.200,00
- Associazione Amici della Musica onlus Firenze 630.000,00 495.555,00
- Unione Musicale onlus Torino 450.000,00 464.568,00
- Fondazione La Società dei Concerti Milano 365.000,00 459.000,00
- Fondazione Gioventù Musicale d’Italia Milano 315.000,00 421.824,00
- Ente Musicale Società Aquilana di Concerti B.Barattelli l’Aquila 360.000,00 391.800,00
- Associazione Siciliana Amici della Musica Palermo 380.000,00 376.544,00
- Camerata Musicale Barese Bari 300.000,00 344.868,00
- I solisti Veneti Padova 198.000,00 296.202,00
- Associazione Culturale Jonica Onlus Roccella Jonica 200.000,00 270.685,00
- Fondazione Perugia Musica Classica onlus Perugia 370.000,00 259.000,00
- Giovine Orchestra Genovese onlus Genova 360.000,00 252.000,00
- Associazione Bologna Festival Bologna 90.000,00 238.185,00
- Fondazione I Teatri di Reggio Emilia Reggio Emilia 45.000,00 236.573,00
- Associazione Manifestazioni Artistiche Calabria Lamezia Terme 160.000,00 232.355,00
- Cooperativa Teatro e/o Musica Sassari 163.000,00 219.000,00
- Associazione Solisti Aquilani Ente Morale L’Aquila 210.000,00 210.000,00
Emergono dati macroscopici quali l’aumento del contributo FUS alla Associazione Bologna Festival da 90.000 euro a ben 238.000 euro oppure il contributo erogato alla Associazione Manifestazioni Artistiche Calabria Lamezia Terme da 160.000 euro del 2014 a 232.355 euro per il 2015.
Per avere avuto diretta conoscenza del contenuto della domanda FUS degli Amici della Musica di Firenze onlus, la riduzione del contributo conseguente alla applicazione dei nuovi criteri di finanziamento suscita forti perplessità: il numero dei concerti programmati nelle stagioni concertistiche del triennio 2015-2017 è sensibilmente aumentato rispetto al 2014 (da circa 65 concerti a 78 per la Stagione 2015/2016) e sotto il profilo della qualità artistica le Stagioni Concertistiche degli Amici della Musica di Firenze conservano per tradizione di quasi 90 anni l’eccellenza a livello internazionale (tanto da aver ricevuto il prestigioso Premio “Abbiati”).
Non è dato comprendere per quali motivi o per quale risultato “automatico” il contributo FUS sia stato in questo caso ridotto di circa il 20%. Perplessità anche per i soggetti che hanno ricevuto un contributo maggiore rispetto agli scorsi anni, in quanto sia il numero dei concerti, sia la qualità complessiva della programmazione risultavano invariati rispetto all’anno precedente.
Nella assoluta carenza di motivazioni specifiche e dettagliate da parte del MIBACT in merito alle scelte operate – quanto al criterio qualitativo- ed in mancanza di dati di riferimento per comprendere l’applicazione automatica dei punteggi, le istituzioni maggiormente penalizzate hanno intenzione di conoscere proprio tali motivazioni, sia discrezionali, sia tecniche.
Poiché i decreti dirigenziali del MIBACT hanno la natura, forma e contenuto di provvedimenti amministrativi, se le motivazioni fornite dall’amministrazione in sede di accesso agli atti non saranno ritenute idonee, logiche, sufficienti o semplicemente corrette, verosimilmente le istituzioni lese si rivolgeranno al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (T.A.R.), magari invocando la sospensione dell’efficacia dei decreti. Come conseguenza le procedure di erogazione dei contributi potrebbero essere sospese anche nei confronti dei destinatarii di un contributo maggiore o uguale a quello del 2014.
Ho avuto notizia di una istanza di revoca in autotutela dei decreti in esame rivolta da alcuni soggetti interessati direttamente al Ministro Franceschini, che avrebbe la facoltà ed il potere di revocare i decreti e disporre una nuova valutazione.
La questione, già dal mese di settembre, diventerà incandescente per chi svolge la propria attività prevalentemente grazie alla contribuzione statale. Se il TAR per il Lazio dovesse sospendere i decreti di assegnazione, tutte le istituzioni si troverebbero in grave crisi di liquidità e – cosa ancora peggiore- in una posizione di sostanziale e formale controinteresse l’una contro le altre, dato che il contenzioso vittorioso di una comporterebbe la proporzionale riduzione del contributo alle altre.
La prospettata situazione di incertezza potrebbe avere ripercussione anche sui contratti degli artisti già scritturati per la stagione 2015/2016, poiché la situazione di incertezza ben potrebbe integrare quella causa di forza maggiore o (peggio) factum principis idonea a risolvere ad nutum detti contratti.
Questa rubrica, pertanto, ancora nei prossimi numeri della rivista, sarà dedicata a tale argomento. Vogliano creare un osservatorio aggiornato per una vicenda che coinvolge gli enti organizzatori, i musicisti, ma di riflesso anche tutto il pubblico. In ultima analisi, al fine di verificare se i nuovi criteri di assegnazione dei contributi FUS hanno garantito quella imparzialità e trasparenza che il D.M. 1 luglio 2014 si era preposto.
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La foto di copertina è tratta dal film Prova d’Orchestra di Federico Fellini
Però analizziamo bene questo articolo! … Alla Verdi di Milano immagino siano contenti: 800.000 euro in più (secondo me se li meritano pure in quanto offrono occupazione stabile che è unica garanzia di crescita per intero sistema).
Non tutte le lamentele sono giustificate… molte si… non tutte!
Però analizziamo bene questo articolo! … Alla Verdi di Milano immagino siano contenti: 800.000 euro in più (secondo me se li meritano pure in quanto offrono occupazione stabile che è unica garanzia di crescita per intero sistema).
Non tutte le lamentele sono giustificate… molte si… non tutte!
Credo che la disamina dell’avvocato Lai sia un’analisi dei dati. La valutazione del merito è lasciata al giudizio che ogni lettore può farsi. In attesa dei passi successivi.