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Prosegue il dibattito su Wordsinfreedom sulla tensione tra una cultura dell’economia per una economia della cultura da innovare e rinnovare. Prosegue con il contributo di Andrea D’Angelo, violoncellista e docente, di
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– di Luigi Maria Sicca – I femminielli sono un’altra cosa. Una esperienza culturale e sociale, innanzitutto. Incardinata nel centro storico di Napoli. I femminielli sfuggono alle categorie acquisite in letteratura.
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di -Ilaria Boncori- È da pochi giorni in libreria la seconda edizione, ampliata riveduta e corretta di O l’impresa, o la vita (Milano, Egea, 2016) di Luigi Maria Sicca, professore Ordinario di Organizzazione Aziendale e di
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-di Davide Bizjak- Napoli, 31 Maggio 2016, ore 16:00, presso la sede di Editoriale Scientifica – Palazzo Marigliano, Via San Biagio dei Librai, 39, si terrà la presentazione congiunta di due volumi: Patrimonio al futuro.
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-di Davide Bizjak- Management Arti Culture. Resoconto del primo anno del GSA Accademia Italiana di Economia Aziendale. Luigi Maria Sicca e Luca Zan (a cura di), Napoli, Editoriale Scientifica – Collana punto org diretta da
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È pensabile rinunciare alla razionalità ex ante, quella che orienta tutti noi verso un fine e, in generale, al pensiero prevalente e battere, invece, antiche (e altrove attuali) vie che consentono di raggiungere, diversamente,
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-di Stefano Oliverio, Luigi Maria Sicca, Paolo Valerio- Il dibattito per una sempre più qualificata Cultura dell’economia che orienta la linea di Politica Culturale di questa rubrica in seno a Words in freedom passa per un
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-di Luigi Maria Sicca- Il dibattito portato avanti in seno a questa rubrica di WIF, per un ripensamento della “cultura dell’economia”, passa attraverso il riconoscimento di una crisi dei modi di stare insieme, dati per
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-di Luigi Maria Sicca- Per guardare a un’economia senza economicismi, potenziale risposta al quesito che anima questa rubrica di Wordsinfreedom. Economia della cultura o cultura dell’economia? – – – La
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-by Donatella Strangio- “Narrare terre di mezzo è un viaggio che inizia all’interno dell’impresa e approda all’arte. Perché è l’arte, essa stessa, un’impresa”. Come li definisce Monica