-di Andrea Chimento-
«Roger Corman è un nome che da solo evoca un modo di intendere e di fare cinema, espressione di libertà e di indipendenza. Le sue produzioni e i suoi film sono un modello produttivo, economico e artistico che ancora oggi ha molto da raccontare. Oltre al piacere personale di accogliere una delle persone che maggiormente hanno influito su una grande stagione di cinema e di mostrare due suoi film poco visti, mi rende orgoglioso il fatto che Corman abbia voluto legare la sua venuta all’incontro con i giovani cineasti della “Filmmakers Academy”, un progetto che è cresciuto enormemente e che bene rappresenta lo spirito del Festival di Locarno»: sono parole di Carlo Chatrian, direttore del Festival di Locarno, che quest’anno avrà il piacere di celebrare il grande regista americano con la proiezione di due suoi film, e non solo.
L’omaggio che il Festival di Locarno 2016, in programma dal 3 al 13 agosto, dedica a Roger Corman sarà accompagnato dalla proiezione di L’odio esplode a Dallas (1962) e La maschera della morte rossa (1964), oltre che da una Masterclass aperta a tutto il pubblico del Festival.
Ospite d’onore della “Filmmakers Academy”, progetto di formazione di giovani registi, Corman è considerato da sempre un cineasta di culto che ha contribuito a cambiare il modo di fare, pensare e organizzare il cinema.
Signore incontrastato del B-Movie girato in pochi giorni e in grande economia, ha saputo oltrepassare i limiti dei budget risicati grazie alla potenza delle immagini, alla capacità di dirigere grandi attori e a una creatività registica tutt’altro che banale.
Maestro del cinema di genere – dall’horror alla fantascienza – ha firmato pellicole memorabili, come il ciclo di grandi film tratta dai racconti di Edgar Allan Poe o il celebre La piccola bottega degli orrori (1960), girato in due giorni e una notte ma diventato un vero e proprio cult-movie.
Ha lanciato attori come Jack Nicholson e Charles Bronson e lavorato con maestri della recitazione come Vincent Price, Peter Lorre e Basil Rathbone. Ma è importante da segnalare anche la sua abilità di produttore nello scoprire giovani talenti: grazie al suo fiuto sono ad esempio emersi registi come Francis Ford Coppola, Ron Howard, Martin Scorsese, Jonathan Demme e James Cameron.
Nato a Detroit nel 1926, Corman è apparso diverse volte in ruoli-cameo in film diretti da altri registi: ne Il padrino parte II dell’allievo Francis Ford Coppola, ne L’ululato di Joe Dante e persino ne Lo stato delle cose di Wim Wenders.
Anche diversi documentari hanno scelto Corman come loro oggetto d’analisi. Tra questi l’imperdibile Corman’s World: Exploits of a Hollywood Rebel di Alex Stapleton del 2011 – dove tra gli intervistati intervengono nomi del calibro di Quentin Tarantino, Martin Scorsese, Joe Dante, Jonathan Demme e Robert De Niro – ma si segnala anche un titolo italiano, il poco conosciuto Il Mago del Cinema: L’incredibile storia di Mr. Corman, regista Low Budget del 2008, diretto da Nico Guidetti e Luigi Sardiello.
Grazie alla sua capacità di pensare a un cinema fuori dalle regole viene definito “The Pope of Pop Cinema”, un riferimento per tutta una generazione di cineasti per il suo spirito inventivo e ancora per molti giovani di oggi che approcciano il mezzo cinematografico.
E sarà proprio la capacità di pensare a un cinema fuori dai canoni consolidati il fil rouge della “Filmmakers Academy” di Locarno di quest’anno che, arrivata alla sua quarta edizione, ha ricevuto oltre 290 candidature. Tra i quindici partecipanti selezionati vi saranno anche in questa edizione talenti già affermati come Leonor Teles, vincitrice dell’Orso d’oro per il miglior cortometraggio alla Berlinale e giovani promesse che giungono da realtà emergenti, come due giovani registe provenienti dall’Etiopia e dal Madagascar; una forte presenza femminile, specchio dell’attuale e importante cambiamento sociale. Tra i partecipanti alla “Filmmakers Academy” che negli anni sono riusciti a distinguersi nel mondo cinematografico: il regista portoghese Marcelo Martinessi e il turco Serhat Karaaslan selezionati per la Résidence Cinéfondation del festival di Cannes, così come la regista keniota Amirah Tajdin e la taiwanese Rina Tsou in concorso al festival di Cannes con i loro cortometraggi.
Corman, però, è un maestro di livello superiore e chi avrà la possibilità di ascoltarlo a Locarno si renderà conto di quanto, ancora oggi, sia un autore raffinato e brillante, ricco di messaggi da passare e di insegnamenti da dare.