-di Giulia Caruso-
Gli Irish Travellers: i nomadi irlandesi a cui anche Hollywood ha dedicato un film
Li chiamano pikey o knakers, nomignoli dispregiativi che suonano come zingaro, in italiano. Stiamo parlando degli Irish Travellers a cui Hollywood ha dedicato Snatch, un film del 2000 diretto da Guy Ritchie con Brad Pitt che interpreta il traveller Mickey O’Neil, pugile assai pittoresco, truffaldino al punto giusto e con un grande fiuto per gli affari.
Meno pittoresca è la realtà
Sono 29.500 gli Irish Travellers che vivono nell’Eire, circa lo 0.6% della popolazione, con la più alta percentuale di presenze nella Contea di Galway e nella zona sud di Dublino. Sono 19 mila quelli che abitano invece in Gran Bretagna e 7 mila negli Usa.
Il 41,5% ha meno di 14 anni, mentre la fascia d’età tra i 15 e i 24 anni corrisponde al 15,2%. Ma, a dispetto del nome e della tradizione che li vorrebbe girovaghi a vita, solo, il 40% dei travellers di Irlanda e Gran Bretagna vive nelle roulotte. Molti di loro, soprattutto le ultime generazioni, aspirano ad accasarsi regolarmente.
Alcolismo e suicidi sono le piaghe che affliggono gli ultimi nomadi d’Irlanda, che solo nel marzo 2017 hanno ottenuto lo status di minoranza etnica autoctona da parte del governo irlandese.

A fronte di una forte natalità, le aspettative di vita degli Irish Travellers sono molto basse
Gli incidenti stradali rappresentano la principale causa di morte per gli uomini. Rispetto alla media nazionale irlandese, un bambino traveller ha una probabilità dieci volte maggiore di morire entro i due anni, mentre un terzo dei giovani nomadi, non raggiunge i venticinque anni d’età. L’80% muore prima dei 65 anni.
Un popolo dalle origini misteriose ma genuinamente irlandese
Poco si sa sulla loro origine data la mancanza di fonti scritte. Per lungo tempo gli Irish Travellers sono stati accomunati agli altri Rom, ma studi recenti sul dna, condotti dal Royal College of Surgeons, dal Trinity College di Dublino e dall’Università di Edimburgo, hanno dimostrato invece che le loro radici sono genuinamente irlandesi, anche se il genoma risulta differente dal resto della popolazione.
All’origine erano uno dei tanti clan che popolavano l’isola, ma pare si siano separati per cause ancora sconosciute dal resto della popolazione indigena intorno al 1600. Da allora i “figli del vento” hanno vissuto vagando tra Irlanda e Gran Bretagna, molti sono anche emigrati negli Stati Uniti al tempo della Grande Carestia del 1848.
Pugili, attori e attivisti per i diritti umani
I nomadi irlandesi, commercianti di cavalli per antica tradizione, sono famosi soprattutto per la bare knuckle boxing, il pugilato a mani nude, illegale e durissimo, fonte di un fiorente mercato clandestino che solo negli ultimi anni è uscito allo scoperto ma che indirettamente ha consolidato tra i Travellers una bella tradizione pugilistica a cui appartiene anche Tyson Fury, campione del mondo dei pesi massimi.
Sir Michael Caine, uno dei più grandi attori inglesi viventi, due volte premio Oscar (Hanna e le sue sorelle – 1986 e Le Regole della Casa del Sidro – 1999) non nasconde di essere nipote di un Irish Traveller.
Come John Connors, attore irlandese dell’ultima generazione, noto al grande pubblico come protagonista della serie televisiva di successo Love/Hate che si batte da sempre per la difesa dei diritti della sua gente.

In alto: Donna Traveller– Foto The Independent