Piacenza: Falstaff e le allegre comari di Windsor, è l’ora del successo

di Attilio Cantore

Un nuovo acclamatissimo allestimento del Falstaff di Verdi, andato in scena il 24 e 26 gennaio al Teatro Municipale di Piacenza in coproduzione con il Comunale di Modena e il Valli di Reggio Emilia, ha consacrato il debutto nel ruolo del panciuto cavaliere nientemeno che di Luca Salsi, fresco di inaugurazione scaligera. La regia, efficacissima, di Leonardo Lidi ha saputo restituire tutto il gusto gaio e raffinato della commedia boitiana, sfruttando pochi elementi ma ben “orchestrati”: come ad esempio il ritmico utilizzo di finestre quadrate per amalgamare piani drammaturgici differenti; o l’arguto impiego di quattro mimi (in gonnella e non). Spoglie di orpelli e vieppiù ricche di fascino le scene di Emanuele Sinisi (quale incanto, nell’ultimo atto, l’immensa quercia bianca!) ben si coniugavano con il gioco di luci sempre impeccabile curato da Fiammetta Baldiserri. Di elegante foggia tradizionale, i costumi di Valeria Donata Bettella partecipavano al corso drammaturgico nella diversificazione cromatica dei vari personaggi. Sodale compagno al versante scenico è stato Jordi Bernàcer, sul podio di una Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini in gran forma: lucida concertazione, con buona calibratura di tempi e dinamiche, che sa opportunamente assecondare il vigoroso pulsare di idee melodiche. Bella prova anche per il Coro del Teatro Municipale istruito da Corrado Casati. Ma, come non si faticherà a immaginare, l’attesa del pubblico era tutta catalizzata dal debutto di Salsi nel ruolo del titolo. Il suo (primo) Falstaff, ancora in cerca di affinità personali, non ha tradito di certo le attese: per ampie cubature di suono e per sagace interpretazione. Un eccellente Vladimir Stoyanov, nei panni del gelosissimo Ford, padroneggia il palco con elegante virtuosismo; è anche, senza dubbio, il personaggio scenicamente più riuscito. Di smagliante presenza la Alice Ford di Serena Gamberoni, che offrirebbe nel complesso una buona recita se non suonasse a tratti un po’ scoscesa. La giovane Giuliana Gianfaldoni (Nannetta) si fa molto apprezzare per limpidezza sonora e tecnica sicura. Al suo fianco c’è un tenore dalla scintillante e levigata timbricità come Marco Ciaponi, che con poesia straordinaria delinea un Fenton da manuale. Garbo e precisione caratterizzano la dispensatrice di reverenze Mrs. Quickly, Rossana Rinaldi. Convince il Pistola di Graziano Dallavalle. Lascia a dir poco interdetti la prestazione di Marcello Nardis (Bardolfo). Completano il cast un macchiettistico Luca Casalin (Dottor Cajus) e Florentina Soare (Meg).

@Gianni Cravedi, Mirella Verile

Foto di copertina: Luca Salsi, Falstaff e Vladimir Stoyanov, Ford

photo-©-Gianni-Cravedi-e-Mirella-Verile

16 Febbraio 2020

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