-di Simone Soranna-
OpenDDB : una speranza per il cinema indipendente? Andrea Paco Mariani, cofondatore del portale, ne parla a Simone Soranna.
Sono sempre più numerosi gli artisti indipendenti al lavoro su progetti senza budget capaci di risucchiar loro qualsivoglia energia (anche economica). In pochi riescono a portare a compimento il loro lavoro e coloro che ce la fanno spesso si trovano a dover fare i conti con una domanda demotivante: “e ora?”. Se infatti è difficile riuscire a farsi produrre qualcosa di artistico, è ancora più complicato riuscire a distribuire in qualche circuito il proprio operato.
OpenDDB è un portale online che ha preso a cuore questa questione e da 4 anni a questa parte lavora per provare a proporre una novità alternativa nel panorama della distribuzione. Abbiamo intervistato Andrea Paco Mariani, cofondatore del portale, il quale si è gentilmente offerto per illustrarci più nel dettaglio l’idea da lui sostenuta e come funziona.
In cosa consiste OpenDDB e di cosa si occupa?
Si tratta di uno strumento a sostegno di autori indipendenti. OpenDDB è una libreria on-demand di contenuti multimediali che ha lo scopo di promuovere le opere di autori indipendenti che non hanno la possibilità di mostrare i loro progetti. Allo stesso tempo, lo scopo del portale è quello di creare una community di utenti affini che possa poi sfociare in eventuali collaborazioni future. Abbiamo a disposizione per gli utenti film, documentari, brani musicali, libri, fumetti e via dicendo.
I fruitori come possono interagire con i lavori proposti?
Gli utenti di OpenDDB avranno a disposizione tre modalità per poter fruire dei contenuti: acquistare una copia fisica del prodotto a cui sono interessati; acquistare una versione digitale del medesimo; oppure organizzare un evento per presentarlo al pubblico. Ci siamo accorti, economicamente parlando, che il tutto ha preso sempre maggior piede (anche perché, se così non fosse stato, avremmo chiuso molto tempo fa) e questo è sinonimo del fatto che non solo in Italia c’è interesse per progetti simili, ma addirittura c’è davvero qualcuno così tanto “affamato” di novità che è disposto a pagare per soddisfarla.
Da dove è nata l’idea di un simile progetto?
Inizialmente io e la mia casa di produzione indipendente abbiamo sentito il bisogno di creare uno spazio in cui mettere in vetrina i nostri lavori. Producevamo (e lo facciamo tutt’ora) dei documentari e così nacque l’idea di distribuire dal basso le nostre opere. In un secondo momento abbiamo pensato che probabilmente sarebbe stato utile proporre il tutto anche ad altri autori e ad altre realtà come l’editoria, la musica, i fumetti.
Quando è nata l’idea?
Come ti dicevo, l’idea di una distribuzione dal basso è nata circa 4 anni fa. Oggi, l’ulteriore passo a cui stiamo lavorando è quello di aprirsi anche all’estero. Da Novembre ci siamo trasformati da Distribuzioni dal Basso a OpenDDB, proprio perché da quel giorno abbiamo integrato al sito una versione anche in inglese e una in francese e avevamo bisogno di un nome più “internazionale”.
A quanto ammonta, mediamente, il vostro catalogo?
Va molto a periodi, ad oggi abbiamo superato le 125 opere in catalogo comprensive di tutte le categorie.
Avete vinto qualche bando per poter sviluppare al meglio la vostra idea?
Sì. A fine 2015, attraverso un progetto che racchiude diversi campi, abbiamo vinto un bando di sostegno di progetti culturali. Quelle risorse ci hanno permesso di fare un salto di qualità e abbiamo implementato la piattaforma che ora è di gran lunga migliore rispetto alla precedente.
Per chi fosse interessato al portale e alle loro iniziative, il sito internet è il seguente (https://www.openddb.it/) mentre la loro pagina Facebook è visitabile all’indirizzo https://www.facebook.com/OpenDDBit/