Amarcord Max Gazzè – La favola di Adamo ed Eva (1998)

di Maurizio Melani –

Max Gazzè è il primo appuntamento della nuova rubrica “Amarcord”, che rende omaggio ogni settimana a un classico del pop-rock italiano e internazionale

Dieci anni or sono, lo sgargiante Caparezza recitava: “Il secondo album/E’ sempre il più difficile/Nella carriera di un artista”. Nel caso di Massimiliano “Max” Gazzè, quel fatidico secondo fu in verità il trampolino di lancio.

Per questa nuova rubrica “Amarcord”, con la quale vogliamo omaggiare ogni settimana un classico del pop-rock italiano e internazionale, sia sacro che profano – qualità senza snobismo – abbiamo deciso di tagliare il nastro con l’artista romano: in primis perché il suo ultimo singolo “La vita com’è” (di cui qui sotto proponiamo il video) tratto da “Maximilian”, sta scalando tutte le classifiche a poche settimane dall’uscita; in secundis perché quel glorioso “La favola di Adamo ed Eva” è davvero un (secondo) disco quasi perfetto anche riascoltandolo a distanza di circa vent’anni.

 

 

 

Era il crepuscolo del vecchio millennio, quando nell’autunno del 1998 piombò in tutti i negozi – che ancora resistevano – uno strano album con in copertina un’immagine pseudo erotica tratta da un manoscritto dell’alto Medioevo. Anticipato da due splendidi singoli come “Cara Valentina” e “Vento d’estate”, il disco ebbe un ulteriore input e ristampa pochi mesi più tardi con l’aggiunta di “Una musica può fare” che Max propose al Festival di Sanremo edizione 1999. Fu anche grazie a quella partecipazione, al divertente inno “Una musica può fare/Cantare Lililli Lalalla/Maggiore” e a uno splendido video (assolutamente da vedere) in cui il nostro, sulla scia di “Learning to fly” dei Foo Fighters, salvava un aereo impazzito, che esplose la Gazzè mania.

 

 

 

Il merito? Dopo un primo album interlocutorio, quel “Contro un’onda del mare” che tanto piaceva alla critica ma poco al mercato, “La favola di Adamo ed Eva” non sbagliava una mossa: piacevoli atmosfere easy da relax e conversazione, musiche pop-rock meno ombrose e più gioiose, testi meno filosofici e molto più ironici se non stravaganti, arrangiamenti filo-elettronici che tanto piacevano in quegli anni. La ristampa post Sanremo proponeva di fila la title track seguita dal pezzo dell’Ariston e dalla splendida “Cara Valentina”. Capite bene che era impossibile non rimanerne affascinati. E quando il disco perdeva un po’ di tono, ci pensavano “Vento d’estate” e “Colloquium vitae” (“Vita rinuncia/Con me non ti conviene/Prendi per il culo qualcun altro”) a rimettere le cose a posto. Chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo in quel tour, ancora si ricorda che a fine esibizione Max era richiamato a gran voce sul palco dall’inesauribile coro “Valentina/Non è vero/Che poi mi dilungo spesso/Su un solo argomento”.

 

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Complimenti a Gazzè e in bocca al lupo per il nuovo “Maximilian”. Sul sito ufficiale, in continuo aggiornamento tutte le date del nuovo tour 2015-2016.

 

La foto di copertina è ripresa da www.ilroma.net

 

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