“guardi che non le voglio dire tutto. lo so che lei mi ha detto che se non dico tutto la psicoterapia non funziona. ma ci sono cose che non le voglio dire. e non glie le dirò.”
“va bene…”
“ma come… non mi chiede nemmeno che cosa non le voglio dire?”
la paziente trascorse tutto il resto della seduta a raccontarmi cose che si era tenuta dentro per anni. alla fine mi disse che se le avessi chiesto di specificare i contenuti che voleva tacere… si sarebbe zittita per sempre, e non mi avrebbe detto più niente.
e forse avrebbe abbandonato il trattamento!
Salve, si potrebbe supporre che la pz voglia nascondere e non nascondere insieme il suo rifugio segreto e che al contempo usi parzialmente questo contenuto per attirare l’interesse del terapeuta, il quale accettando quanto dichiarata dalla pz ‘provoca’ nella stessa due diversi moti:
Una reazione difensiva di delusione e minaccia (che sono frutto della proiezione della parte malata e intrusiva della pz sul terapeuta ) e al contempo, grazie all’atteggiamento di accettazione del terapeuta dei contenuti della pz, la pz può esprimere ciò che una parte di lei desidera perché può tenere ‘a bada’ l’ intrusivita’ della sua parte malata che è stata proiettata e in qualche misura trattenuta dal terapeuta.
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sì Lidia!
un giro un po’ lungo… ma ben centrato.
buona considerazione.
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Mi sento di dire soltanto che è una paziente fortunata perchè è capitata in mani capaci.
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grazie Alessandra!
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La forza della sintesi Mario! Complimenti, e foto come sempre fascinosa
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Grazie Valeria!
è la forza del volo… ma anche della psicoanalisi.
quanto alla foto, mi sembra sintetizzi la forza della vita e del silenzio… eloquente.
la campagna, una pianta ombrosa, la mamma cavallina che accudisce il suo cucciolo…
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