– di Valeria Ronzani –
L’umanità l’abbiamo forse perduta? Intanto solo una breve riflessione e un excursus su ciò che Words in Freedom ha dedicato al problema dei rifugiati e dell’immigrazione.
La testimonianza preziosa di un prete forte e motivato come don Geremia Acri, ex prete di strada, che in una villa requisita alla camorra ha creato ad Andria un centro di accoglienza che è un esempio di integrazione, di aiuto anche per gli italiani vittime della crisi e di come si può creare occupazione: Anche un povero non deve mai perdere la libertà. Ma i Geremia Acri purtroppo sono ancora troppo pochi nel nostro Paese. L’associazione Migrantes liberi, è stata da lui fondata insieme a un gruppo di giovani che, sono parole di don Geremia, “hanno fatto una scelta: servizio-lavoro a favore dell’altro”. Esiste anche un giornale on line dove don Geremia interviene spesso con contributi sempre stimolanti. Vi invitiamo a darci un’occhiata: odysseo.it.
Ci sono poi i dolenti fotoreportage di Majlend Bramo, che raccontano una storia di sofferenza sempre uguale. Anni sono passati e niente pare cambiare.
Così, quante parole buttate al vento da sinistra a destra. I flussi migratori ci sono sempre stati e ci saranno sempre, anzi cresceranno esponenzialmente a causa di condizioni climatiche, politiche e di altre origini. L’Africa, non per colpa degli africani, si sta desertificando. Non saranno inutili barriere a fermare un esodo epocale di chi muore di fame, di sete. E di guerra. Come tacere infatti sull’orrida tragedia siriana, il primo vero genocidio del terzo millennio, su cui collusioni, interessi ed equilibri più o meno strategici hanno steso un velo quasi impenetrabile. Si disinforma, in attesa di celebrare fra qualche anno il giorno della memoria dedicato ad Aleppo. Ripercorriamo con le immagini di Majlend i suoi viaggi nel dolore. Senza scordare che la guerra globale che si sta combattendo è quella contro i poveri. Ovunque.
- giugno 2015 – Cortina di ferro per i rifugiati
- agosto 2016 – Tra gli scogli di Ventimiglia
- agosto 2016 – Slovenia: migranti
È la gestione delle persone che non funziona, l’allocazione all’interno di una società a loro del tutto estranea. Abbiamo la memoria corta purtroppo, negli anni che seguono il dopoguerra (per non parlare del secolo passato…) quanti di noi sono andati a cercare fortuna all’estero? E quanti di noi sono stati accolti a braccia aperte? Vietato l’ingresso ai cani e agli italiani, recitava un cartello appeso sulla porta di un bar della grande Germania.
E’ l’organizzazione che fa la differenza, non il colore della pelle o l’etnia: è li che noi siamo carenti in modo scandaloso ed è vergognoso che un povero disgraziato che vende accendini per strada debba mettere le mani addosso a un Carabiniere. Vergognoso, certo, ma l’errore non è del venditore, è di un sistema fallimentare nell’accogliere persone che finiscono automaticamente nelle grinfie di organizzazioni criminali. In attesa di scrivere un nuovo capitolo, ora abbiamo un ministro dell’interno molto muscolare, Matteo Salvini. Non che il precedente, il piddino Marco Minniti, ci sia andato leggero. Con l’accordo con la Libia e le bandacce delle sue guardie. Quanti ne avranno torturati? Quanti saranno stati uccisi? Forse un giorno, se vorremo, lo sapremo. Se mai ci ricorderemo della nostra umanità perduta.
video da Youtube
foto di copertina: Matteo Salvini, Gian Marco Centinaio, Giancarlo Giorgetti. Fonte Presidenza della Repubblica