Dovevi capirlo subito, già dalla prima occhiata quand’eri alla entrata della tua amata tana.
Dovevi leggere il mio sguardo, dovevi capire che l’occhio non era ne limpido ne cordiale e che, dopo averti fatto la corte, ho finto di esserti amico, convincendoti in un attimo ad accettare l’invito.
Mi hai creduto amico al punto tale che, alla fine abbiamo persino fumato assieme e poi? Poi basta, poi niente siamo andati a far festa …..ehm ..la tua festa.
La griglia
Perdonami per l’inganno non è semplice distinguerlo, si presenta in mille modi e io son venuto in maschera a chieder la tua mano.
Tu subito hai ceduto, devo dire che non hai portato rancore e che, anzi, al momento dei saluti sei stata cosi intensa da lasciare tutti noi a bocca aperta.
Claudio Ceschin, esordisce come scrittore con un testo in dialetto triestino, dove raccoglie pensieri e riflessioni che abbracciano tutto il periodo di cui la memoria dispone. Cerca il modo di lasciare una testimonianza autentica sulle difficoltà, sulle semplicità e sui modi che appartengono alla vita di settant'anni fa, senza veli. Nato nel 1943 ha conosciuto il mondo del lavoro iniziando da ragazzo con lavori umili, passando successivamente alle dipendenza della raffineria Aquila, dove è cresciuto come tecnico e come uomo. Dedito allo sport, privilegia la vita all'aperto praticando atletica, tennis, calcio e immersioni subacquee. Con l'arrivo di anni più tranquilli, arriva il golf e cambiano anche gli interessi. Arriva così l'esperienza per poter sviluppare il piacere della tavola assieme all'accademia della cucina italiana, di dedicarsi a degli studi inerenti l’abbinamento cibo/vino e poi il vecchio sogno, scrivere il dialetto che parla e del quale è innamorato come della sua città, Trieste. Dopo un incontro casuale con il maestro Livio Rosignano, la partenza di questa nuova avventura che inizia nel 2010 con la pubblicazione di “ Scorze de mar “ seguita da “Coriandoli nel 2011 ed infine con “Fregole “ nel 2013.