Il Nilo a Pompei, l’architetto racconta

Data: luglio 26, 2016

In: TOP, BENI CULTURALI,

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-di Lorenzo Greppi-

Il Nilo a Pompei al Museo Egizio di Torino dal 05.03.2016 al 04.09.2016, è una mostra di indubbia fascinazione. Che non terminerà a Torino, ma di cui sono previste altre due tappe, a Napoli e a Pompei.  Intanto, però, pensiamo al Museo Egizio e chiediamoci, a parte la calamita della materia, come si risolve il non facile enigma fra attrattiva, leggibilità, rigore scientifico?  Il mondo della museografia, tutto il comparto dei beni culturali si interroga su questo. Ne abbiamo dato e ne daremo testimonianza grazie ai contributi di Paolo Mazzanti (vedi Ecosistemi digitali e Musei del 21esimo secolo, Musei Creativi: arriva in Italia MuseoMix) e ora di Lorenzo Greppi, un’autorità in materia. Lui l’architetto che ha firmato l’allestimento della mostra di Torino. In questo articolo, che inaugura la sua collaborazione con Words in Freedom, ci svela le soluzioni adottate. 

Una grande mappa che riunisce il corso del Nilo al bacino del Mediterraneo, stampata a pavimento, per accompagnare fisicamente e simbolicamente il visitatore nella geografia e nella storia di quei luoghi : discendere con lui lungo le sponde del grande fiume fino a sfociare in mare, imbarcarlo sulle antiche galere mercantili e sbarcarlo nell’animata caciara dei porti romani della Campania per seguire da vicino le trame e le tappe dell’enorme successo commerciale della cultura dell’antico Egitto – con le sue preziose manifatture e la sua produzione artistica ma anche con i suoi simboli, i suoi riti e i suoi misteri – diventata in breve tempo una tendenza di gusto, una vera e propria moda capace di espandersi e di risalire l’intera penisola fino al Piemonte.

Una trama narrativa articolata attraverso più di 330 opere (affreschi, sculture, bronzi, ceramiche, suppellettili, preziosi corredi e papiri) provenienti dai più importanti musei nazionali ed europei: dove il progetto di allestimento modella lo spazio indiviso formato dai due lunghi ambienti consacrati alle mostre temporanee in una sequenza fluida di nove sale, corrispondenti ad altrettante sezioni tematiche, dotate ognuna della propria specifica identità e della propria atmosfera cromatica, a partire dal blu oltremare della sala che accoglie il visitatore passando per le diverse gradazioni dell’ocra – dall’oro al colore della sabbia a quello del limo – che raccontano dei primi contatti commerciali, per il grigio scuro che testimonia dello sviluppo dei culti legati ai misteri isiaci, fino al rosso pompeiano delle grandi ville campane e dei loro fantastici giardini immaginari – tra commistione, contaminazione e imitazione dei canoni estetici egizi e di soggetti egittizzanti – che proiettano il Nilo a Pompei …

Dal punto di vista essenzialmente tecnico, il progetto di allestimento ha dovuto fare i conti con la necessità di riutilizzare per quanto possibile le grandi vetrine esistenti, nelle tipologie stand-alone e da incasso, nell’intento di ridurne il considerevole impatto dimensionale e visivo – fuori luogo e fuori scala soprattutto per l’esposizione di reperti di taglia medio-piccola – e di contestualizzarle al meglio all’interno del percorso espositivo: in questo senso, le vetrine autoportanti, sistemate nel vivo dell’itinerario di visita in modo da essere visibili su tutti i lati, sono state rinnovate nei rivestimenti esterni ed interni, con l’applicazione di pellicole colorate a copertura delle pesanti basi in specchio nero e l’inserimento di piani espositivi ed accessori di microallestimento in tinta con la tonalità delle rispettive sale; le vetrine “da incasso” sono invece state inserite a scomparsa all’interno delle contropareti espositive che disegnano la “pelle” esterna delle sale, in modo tale da nascondere le pesanti cornici in legno massello che le riquadrano e, nel contempo, ritagliare apposite “finestre” dimensionate su misura rispetto alle caratteristiche dimensionali ed espressive dei reperti, proprio per migliorarne la visibilità concentrando lo sguardo del visitatore.
Accanto alle strutture preesistenti, il progetto di allestimento ha altresì proposto una serie di piccole teche espositive realizzate ad hoc, con corpo incassato in nicchia all’interno delle contropareti e campana vetrata in aggetto, per ospitare singolarmente alcuni degli oggetti considerati di maggiore pregio e valenza storico-artistica.

  • Modellino Esposizione
    Modellino Esposizione
  • Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
    Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
  • Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
    Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
  • Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
    Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
  • Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
    Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
  • Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
    Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
  • Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
    Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
  • Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico
    Il Nilo a Pompei Museo Egizio di Torino Copyright Barbara Corsico

 

Crediti
progetto scientifico: Federico Poole, Alessia Fassone e Christian Greco (Museo Egizio di Torino)
progettazione e direzione dei lavori delle opere di allestimento integrato: arch. Lorenzo Greppi
progettazione grafica: GraficaMuseale di Francesca Bellini delle Stelle & Chiara Ronconi
realizzazione integrata allestimenti: Permasteelisa SpA (Vittorio Veneto)

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