Il galateo dei fiori (e delle piante)

– di Sante Galante –

Va ancora di moda regalarli? Qual è il loro significato recondito? Una piccola guida per non commettere atti impuri e orrori in tempi di pace

 

Scrive Milena da Pesaro sul mio profilo Facebook: “Caro Sante, vorrei regalare una pianta a mia suocera per il settantesimo compleanno. Non avendo però ottimi rapporti, che cosa posso acquistarle senza incrinare ulteriormente il dialogo?”. Cara Milena, eviterei il cactus (come estetica, ma anche come pronuncia), lo stramonio (alias erba delle streghe), il crisantemo (per ovvi motivi scaramantici) e punterei forte sulla gardenia o sul mughetto.

Milena mi dà la possibilità di fugare ogni dubbio sull’opportunità di regalare o meno fiori e piante. Obsoleto? Formale? Estrema soluzione figlia della disperazione? Mettiamola così: regalare una pianta o un mazzo di fiori è ancora un gesto di classe che sempre farà piacere a chi lo riceve. Uomo o donna che sia. Siete stati invitati a una cena formale a cui non potete partecipare? Un bel mazzo di fiori (o meglio una pianta, se trattasi di uomo event maker) è un bel modo per scusarsi o – al contrario – per ringraziare dell’invito se a quella cena ci siete alla fin fine stati. Senza dimenticare che presentarsi a mani vuote è sempre di cattivo gusto. Va da sé che il grado di confidenza lo sapete solo Voi. Amici di lunga data? Ok per vino, birra, torta fatta in casa o gelato. Colleghi di lavoro o suocera di Milena? Se la buona vecchia scatola di cioccolatini sta a un invito come il compasso alla Prima Comunione, non restano che i figli della terra a risollevare le sorti di un incontro. Escluse ovviamente le piante di pomodoro, finocchio, carciofo, cavolo e radicchio!

 

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Ed eccoci giunti al punto focale: cosa regalare per non commettere gaffes a una cena, quanto a un primo incontro d’amore? Nema problema. Santuccio vostro apre la valigia verde dei sogni e tira fuori tutto il suo campionario di simbologie.

 

Se volete testimoniare amore in tutti i suoi aspetti (dal desiderio alla gelosia) tuffatevi su orchidea, gelsomino, lillà, rododendro, viola, fiore di pesco e naturalmente tulipano e rosa. Questi ultimi però con cura: regalate solo tulipani rossi (i gialli sono sinonimo di amore disperato, in stile Nada anni ‘80) e rosa rossa, gialla, arancione anche se, in generale, tutti i tipi di rosa simboleggiano l’amore nelle varie sfumature. Se donate un garofano state mettendo le mani avanti per un sentimento che rischia di trasformarsi in pericolo. Attenzione doppia, invece, da porre al crisantemo: se quello rosso e giallo simboleggiano l’amore, il bianco in Occidente è il fiore dei morti per eccellenza. Capito Milena?

 

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Se con la suocera speranza volete coltivare, su biancospino, stella di Natale, lavanda, iris e azalea vi dovete buttare. Per felicità e allegria, mughetto, gerbera e giacinto i dissapori porteranno via. Per donare simpatia c’è la gardenia, per amicizia e affetto largo a glicine e acacia, mentre se puntate alla pace (non eterna) regalate ovviamente una piccola pianta di olivo.

 

E veniamo ai rapporti con l‘altro sesso. Mmh… Se la purezza è data non solo dal giglio ma anche dalla calla e dalla rosa bianca, l’innocenza va di pari passo con mimosa e margherita, la fedeltà con l’edera, mentre se volete invitare un amico a “tenere duro” con forza e determinazione genziana, timo, stella alpina e camomilla è la soluzione. Anche per rilassarsi.

 

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Occhio invece ai doni con significato negativo seppur belli. Il narciso indica egoismo, il girasole la vanità, le ortensie la freddezza e col papavero s’invita non allo sballo psicotropo ma a un prossimo addio.

 

Un consiglio finale per un regalo sempre neutro, profumato e non birichino? Yes of course, puntate sul rosmarino. Che oltre a simboleggiare il positivo ricordo, male non farà a chi lo riceve. Soprattutto in cucina!

 

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