-di Valeria Ronzani –
I bimbi di Aleppo sono come tutti gli altri bimbi. I bimbi di Aleppo vogliono vivere. I bimbi di Aleppo vogliono ridere. I bimbi di Aleppo vogliono giocare.
Oggi non vedrete immagini strazianti, oggi vedrete un momento di gioia, oggi vedrete scampoli di normalità. Scampoli strappati al macello, perché intorno a quelle giostre, a quei giochi del Gattile di Ernesto, ci sono solo macerie.
Quello è il campo giochi creato dal gruppo del Gattaro di Aleppo, ne avevamo parlato in un articolo a gennaio, vi avevamo raccontato la storia di Mohammad Alaa Aljaleel, il gattaro di Aleppo. Ora il gattile è stato creato, il primo della Siria, in mezzo a bombe, dolore e devastazione, e lì accanto c’è un’area giochi per dare ai bambini una parvenza di normalità. Il gruppo facebook che aiuta Alaa è ormai di più di 4000 persone, e può così aiutare anche i civili che sono in trappola laggiù. Un miracolo che non spegne la speranza. Anche se l’ambulanza regalata ad Alaa è andata distrutta, un’altra è stata comprata, colpita da un razzo pure questa. Riparate tutte e due. Ma l’amico che era con Alaa ha perso un piede. Perché Aleppo è uno dei posti più pericolosi sulla terra.
Guardate quei bimbi, guardate la loro gioia, come giocano felici, un lampo di spensieratezza. E guardate come i bombardieri continuano a volteggiare sopra le loro teste. Potete accettarlo?
Ogni giorno una scommessa, ogni giorno la speranza che i razzi non cadranno proprio lì. Che le bombe svaniranno. E finalmente non ruberanno altre vite innocenti.
Questa foto sono state scattate da Mohammed Darveesh, che ringraziamo di cuore. Come ringraziamo Mohammad Alaa Aljaleel per il suo coraggio e la fiamma che tiene viva. E Alessandra Abidin, che ha creato e amministra il gruppo facebook del Gattaro di Aleppo permettendo tutto questo. Partendo da niente. Perché vedete, tante volte basta poco, dipende davvero da noi.