Giovanni dalle Bande Nere diventa un fumetto

-di Gianmarco Caselli –

Intervista allo sceneggiatore Marco Rastrelli e al disegnatore Lorenzo Nuti

gbn_1Giovanni dalle Bande Nere, ultimo dei capitani di ventura, uomo violento, impulsivo, amante delle donne, insofferente a qualunque tipo di imposizione e che, forse anche per questo, diverrà una sorta di mito, di eroe nazionale, anni dopo la sua morte. La storia di Giovanni, controverso e affascinante esponente della famiglia dei Medici, è stata realizzata da Lorenzo Nuti e Marco Rastrelli in un fumetto per Kleiner Flug, casa editrice specializzata proprio nel proporre vite di personaggi storici a fumetti.

Giovanni dalle Bande Nere verrà considerato una sorta di simbolo nel suo ostinarsi a proseguire una battaglia contro le forze imperiali nel ‘500, solo, insieme alla sua fanteria, contravvenendo all’ordine di ritirarsi. Giovanni verrà chiamato “dalle bande nere” quando, alla morte di papa Leone X, farà listare le insegne delle sue truppe a lutto: ma Rastrelli e Nuti non raccontano le avventure di uno dei capitani di ventura più conosciuti da molti appassionati; raccontano invece tutto ciò che lo ha portato a essere un condottiero così conosciuto, raccontano le peripezie, la vita sregolata e violenta di Giovanni esattamente fino al punto in cui diventerà “dalle bande nere”, quando cioè muore Leone X. La storia sceneggiata da Rastrelli viene illustrata dai tratti e i colori violenti della matita di Nuti ritraendo perfettamente la vita e il carattere del giovane Giovanni che a volte dà l’impressione di essere un vero e proprio demone uscito dall’Inferno per dissetare la sua sete di sangue sulla terra.

Abbiamo intervistato lo sceneggiatoreMarco Rastrelli e il disegnatore Lorenzo Nuti

a Lucca Comics & Games 2016 dove il fumetto è stato presentato.

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Gianmarco Caselli: L’idea di fare una storia su questo personaggio non può essere nata per caso: qual è stato lo spunto iniziale?

Marco Rastrelli: Nasce tutto da una grande frustrazione. Ero coinvolto in un progetto di 7-8 anni fa: dovevamo realizzare fumetti sulle statue degli Italiani Illustri che circondano gli Uffizi. A me e al disegnatore capitò Giovanni dalle bande nere. Anni dopo ci siamo ritrovati a dover scegliere un personaggio per la casa editrice Kleiner Flug. Scegliere Giovanni era quasi come chiudere un cerchio. Soltanto quando ci siamo ritrovati a dover parlare di lui ci siamo accorti che si parte quasi sempre dalla sua morte. gbn_6Alla fine ho scelto di fare un fumetto che parla di Giovanni prima che diventi “dalle bande nere”, per capire il contesto in cui è vissuto, la mancanza del padre, la preponderanza totale della madre Caterina Sforza, di come alla fine, nonostante fosse un Medici, si comportasse diversamente da loro. Del resto era sanguinario, come sua madre. Sono partito da un elemento umano. Mi sono accorto che si sapeva poco dell’uomo, Giovanni di Giovanni dei Medici. Il fumetto finisce nel momento in cui decide di listare le bande a lutto, dal momento in cui inizia la storia del mito che tutti conoscono.

GC: Ci sono riferimenti ad altri fumetti? Mi viene in mente Fanfulla di Pratt, altra grande storia su un capitano di ventura.

MR: No, ho cercato di non essere influenzato. Mi sono basato su testimonianze, lettere, cercando di interpretarle in una luce più moderna.

GC: Hai trovato storie particolarmente interessanti o curiose durante le tue ricerche su Giovanni?

MR: La più assurda è quanto Castel Sant’Angelo con la sua prigione torni all’interno della storia di Giovanni; è come se la sua vita fosse un enorme ciclo di eventi che si ripetono alla stessa maniera. Un’altra cosa che non c’è nel libro riguarda suo figlio Cosimo I dei Medici: un giorno una persona ne mise in dubbio la sua virilità. Allora lui ordinò a un servo di buttare Cosimo ancora in fasce dal terzo piano. Lui lo prese al volo e disse: “Vedete, mio figlio non piange, ha preso da me.” Sono poi curiosissime le lettere che gli scriveva la moglie, ma anche queste non sono presenti nel libro. In sostanza, con parole ovviamente diverse, lei gli scriveva: “Giovanni, smetti di tradirmi con altre donne”; inoltre aggiungeva: “Devi trovarti un lavoro più stabile, non è possibile che i nostri guadagni si basino sull’instabilità politica dell’Italia.”

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GC: Nuti, ti eri già cimentato nel disegnare storie ambientate nel passato?

Lorenzo Nuti: No, è la mia prima esperienza.

 GC: Quindi hai dovuto documentarti.

LN: Sì, c’è una documentazione relativa a architetture, vestiti, armi, spade, ma anche come si combatteva. Ovviamente è un fumetto quindi sono andato anche un po’ sopra le righe, ad esempio ho fatto usare spade a due mani laddove non si potevano usare. Non c’è la volontà di fare una rappresentazione storica, ma creare l’atmosfera. Mi sono documentato il giusto per ambientare l’opera in architetture e situazioni realistiche.

GC: Da quanto è in funzione l’accoppiata Rastrelli-Nuti?

LN: Io e Marco lavoriamo insieme da anni pubblicando fumetti erotici per la Francia. Ci piace lavorare con i generi. Questo di Giovanni dalle Bande Nere è un approccio diverso per noi.

GC: Il tuo tratto sembra fare riferimento a certi stili anni ’70. schermata

LN: Certo, per il disegno Toppi e Magnus mi piacciono, sono autori che ho studiato molto, soprattutto il primo. Mi sono lasciato influenzare tanto nel giocare con la china, fare certi tipi di forme solo con tratteggi e cose di questo genere.

 GC: È un tratto a volte nevrotico, sembra voglia suggerire azioni immortalate nel tempo: cerchi di tornare a un fumetto più teatrale, fatto di gesti?

LN: Oggi si tende a fare paragoni con il cinema e io l’apprezzo perché mi piace tanto il cinema, però il fumetto è una cosa diversa, quasi come il cinema muto. Cerco di realizzare azioni brevi, ma anche di dare spazio al dialogo. Il disegno deve suggerire, lasciare spazio all’immaginazione.

 

 

 

 

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