– di Gianmarco Caselli –
Una ragazzina adolescente in attesa spasmodica del ciclo per certificare il suo ingresso nell’età adulta, un padre con velleità attoriali, una nonna che muore e viene messa nel surgelatore per riscuoterne la pensione, il gatto Kafka che tenta continuamente il suicidio tentando ora di impiccarsi, ora di affogarsi nel water. Questo e tanto altro è ciò che potete trovare in Freezer, la nuova Graphic Novel di Veronica “Veci” Carratello edito edito da Bao Publishing e già autrice di una graphic novel su David Bowie.
La Carratello supera se stessa in un lavoro che, pur ponendo in primo piano le turbe di una ragazza in piena fase adolescenziale, il suo non riuscire stare al mondo, il suo non identificarsi nei valori di ciò che la circonda, riesce a farci divertire narrando il tutto con l’occhio adulto che guarda a questa fase della vita come a un momento irripetibile, cogliendo il lato ironico e anche onirico di un periodo indimenticabile per ciascuno di noi. Ogni personaggio ha una storia a sé: dal vicino di casa ficcanaso allo zio alternativo che è diventato adulto anagraficamente ma è rimasto un ragazzo con i suoi sogni, alla ricerca di una donna, e che proprio per questo è il più empatico con la protagonista che vorrebbe essere congelata come la nonna per rimanere bambina e non diventare adulta. Perché il mondo adulto che la circonda è quello delle invidie, delle frustrazioni, delle finzioni, dei problemi economici e della fine delle illusioni. Il tratto della Carratello è la trasposizione su carta di una dimensione onirica, del ricordo di un’età passata, di un sogno, con disegni morbidi, delicati e semplici, che ci trascinano direttamente nel nostro mondo adolescenziale.
L’autrice ha scambiato alcune riflessioni con noi.
Spero che la storia che racconti in Freezer non sia autobiografica!
Potete stare tranquilli che non si tratta della mia famiglia, altrimenti a quest’ora, sarei agli arresti domiciliari! (Le persone che hanno letto Freezer capiranno il perché). Cè qualche riferimento di ambientazione, ad esempio i fiori puzzolenti sono quelli vicino a casa mia e ho vissuto la stessa paura di crescere della protagonista, Mina.
Freezer è una graphic novel ironica, come mai questa scelta?
Sono una persona ironica, per cui il mio graphic novel non poteva che rispecchiarmi, inoltre volevo portare un po’ di freschezza.
Da un lavoro su Bowie e la musica sei passata a una storia completamente diversa.
Ho una grande passione per la musica e cerco di inserirla sempre nei miei fumetti, ma nel caso di Bowie non ho scritto io la sceneggiatura. Anche in Freezer comunque ci sono molti riferimenti musicali, la scena clou del libro è raccontata attraverso una canzone di Simon & Garfunkel e non a caso la famiglia si chiama Robinson. Per questa vicenda mi sono ispirata a casi di cronaca.
Anche lo stile e il tratto sono molto diversi nei due lavori.
Sì, il mio stile è in continua evoluzione, mi evolvo come un Pokemon. Ho sperimentato molto in passato prima di arrivare a questa sintesi, ma penso di proseguire su questa linea, facendo piccoli upgrade ogni 6 mesi allo stile attuale.
Quanto è davvero unicamente ironica questa storia?
Per quanto ironica questa storia offre anche spunti di riflessione, è una storia di formazione e di cambiamento. Si alternano momenti tragici a momenti ironici, penso sia fondamentale in una storia.