Aspettando l’inaugurazione del nuovo Museo dell’Opera del Duomo a Firenze, gustiamoci le prime anticipazioni
La data da segnare sul calendario è il 29 ottobre 2015. Perché allora si svelerà in tutta la sua spettacolare magnificenza il nuovo Museo dell’Opera del Duomo della cattedrale fiorentina, Santa Maria del Fiore. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando della nascita del Rinascimento. Che, come ogni studente di storia dell’arte sa, viene convenzionalmente indicata nel 1401. Ovvero in quel concorso per la porta nord del battistero che vide la partecipazione del gotha degli artisti al momento sulla piazza. Prova obbligata, realizzare una formella sul tema del sacrificio di Isacco (anche se la porta sarebbe poi stata dedicata ad illustrare episodi del Nuovo Testamento). I finalisti furono Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi. Vinse Ghiberti, la porta nord è lì a testimoniarlo, ma è nella formella di Brunelleschi la vera rivoluzione. Il Museo dell’Opera del Duomo fiorentino è quanto di più straordinario sia dato visitare. Stordiva prima, con i nuovi spazi e il nuovo spettacolare allestimento sarà qualcosa da perderci la testa. Non stiamo esagerando. Dal Medioevo al pieno Rinascimento, è la più importante raccolta di scultura sacra al mondo. Volete qualche esempio? Oltre alle formelle di cui vi abbiamo raccontato la storia, ci troverete l’originale della Porta del Paradiso, la seconda di Ghiberti (ma anche, tempi del restauro permettendo, la prima porta, che sotto la patina di sporco secolare sta svelando segreti sorprendenti). Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Nani di Banco, il Verrocchio, Antonio del Pollaiolo sono di casa qui. Ma anche, in un altro confronto mozzafiato fra le due anime del Rinascimento, ellenico ed ellenistico, le cantorie di Luca della Robbia e di Donatello. Non vi basta ancora? Vabbé, beccatevi la Pietà Bandini di tale Michelangelo Buonarroti.
In questi giorni sono state liberate dagli imballaggi di protezione e poste nella loro definitiva collocazione le sedici monumentali statue che decoravano il Campanile di Giotto, commissionate dall’Opera di Santa Maria del Fiore tra il 1330 e il 1430, e i due Evangelisti di Donatello e Nanni di Banco scolpiti per la facciata del Duomo di Firenze tra il 1408 ed il 1415. Tra di essi i Profeti di Donatello, fra cui Abacuc, drappeggiato in una lunga, tormentata tunica, e Geremia, un ritratto dal verismo impressionante, che segnerà anche Michelangelo per il suo David. Gustiamoci qualche anticipazione grazie agli scatti di Claudio Giovannini